Polizze e assicurazioni: tendenze del 2021

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È boom di ricerche online tra i privati, ma le PMI restano il fanalino di coda d’Europa per percezione del rischio.

 

Il 2021 conferma il trend positivo per il settore assicurativo, con una crescita della raccolta dei premi e un maggiore interesse da parte di cittadini nei confronti dei prodotti assicurativi, in particolare in base ai dati di Google Trends, nell’ultimo anno le ricerche sul web per le polizze online sono aumentate del 50%, con un incremento che arriva all’80% per le assicurazioni online sulla casa.

La tendenza è confermata dall’IVASS il quale sostiene che nel primo trimestre del 2021 la raccolta totale tra il ramo vita e quello danno è salita dell’8,5% rispetto al primo trimestre del 2020.

Tra le assicurazioni più richieste ci sono le polizze sanitarie, coperture che consentono di proteggere sé stessi e i propri familiari, ma anche le polizze infortuni, per tutelarsi in caso di incidente avvenuto durante l’attività lavorativa o il tempo libero, usufruendo di indennità e assistenza specializzata.

In controtendenza le piccole e medie imprese che, nel nostro Paese, hanno una percezione del rischio più bassa rispetto alla media delle aziende europee. Anche se nell’ultimo anno la consapevolezza è aumentata per 7 aziende su 10, questo non evita che restino fondamentalmente sotto assicurate, con importanti conseguenze per tutto il sistema economico.

Secondo il ‘Next Level for Insurance – SME segment” realizzato da CRIF, IIA – Italian Insurtech Association e Nomisma, quasi il 40%, (1,65 milioni) di PMI, ancora non ha assicurato la propria attività, poiché si tende a sottostimare l’impatto che un evento può avere sulla propria attività imprenditoriale. Infatti, oltre a essere un segmento sotto assicurato, è ampiamente diffusa la tendenza a ‘sottoscrivere poco’: il 71% delle PMI ha infatti sottoscritto una copertura RC verso terzi, il 64% incendio, il 56% furto ma si scende al 39% per la responsabilità civile degli amministratori. Il rischio cyber e interruzione di attività, infine, sono praticamente assenti nelle realtà delle PMI, a fronte di rischi sempre più importanti da coprire. Quest’anno, per esempio, le coperture per cyber risk (9%) e le interruzioni di attività (8%), secondo il report, hanno prodotto un effetto assolutamente critico sulla continuità del business delle aziende: basti pensare che gli attacchi di cybersecurity hanno determinato in Italia 7 miliardi di costi diretti e indiretti per le imprese.

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