Dal 1 gennaio 2019 entrerà in vigore la fatturazione elettronica tra privati. L’Italia si è proposta come apripista per un nuovo sistema che nel giro del 2020 coinvolgerà tutti gli stati della Comunità Europea.
L’obbligo di fattura elettronica, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, vale sia nel caso in cui la cessione del bene o la prestazione di servizio è effettuata tra due operatori Iva, cioè tra imprese, artigiani, liberi professionisti, sia nel caso in cui la prestazione è effettuata da un operatore Iva verso un consumatore finale per pagamenti di bollette, ma anche ricevute e scontrini; sono esentate, al momento, dall’obbligo di emettere fatture elettroniche le imprese dal fatturato molto basso, a regime forfettario. Tuttavia, molto ragionevolmente, le riceveranno comunque: quindi, che sia attivo o che sia passivo, quest’obbligo riguarderà un po’ tutti nel no¬stro Paese.
La Fatturazione Elettronica obbligatoria richiede la produzione di un file XML (eXtensible Markup Language) caratterizzato da informazioni specifiche, proprio come la Fatturazione Elettronica obbligatoria verso la PA già in vigore da alcuni anni. L’emissione della fattura si ottiene se la si invia al Sistema di Interscambio – SdI, indicando i dati obbligatori ai fini fiscali nonché il riferimento esplicito del destinatario cui va recapitata (codice destinatario o indirizzo di PEC). È importante sottolineare che la Fatturazione Elettronica può essere emessa e ricevuta solo ed esclusivamente utilizzando il SdI attraverso il formato XML, qualsiasi fattura prodotta diversa¬mente, ad esempio in formato cartaceo, o che non passa da SdI risulta “non emessa” con conseguenti sanzioni a carico del fornitore e con la impossibilità di detrazione dell’Iva a carico del cliente. Il Sdl controlla anche che la partita Iva del fornitore (c.d. cedente/prestatore) e la partita Iva ovvero il Codice Fiscale del cliente (c.d. cessionario/committente) siano esistenti. In caso di esito positivo dei controlli precedenti, il Sistema di Interscambio consegna in modo sicuro la fattura al destinatario comunicando, con una ricevuta di recapito, a chi ha trasmesso la fattura la data e l’ora di consegna del documento.
Ma quali sono i benefici di questa rivoluzione elettronica? In primis, chiaramente, l’abbattimento del consumo di carta risparmiando i costi di stampa, spedizione e conservazione dei documenti, inoltre essendo le fatture acquisite sotto forma di file XML, è possibile rendere più snello il processo di contabilizzazione dei dati contenuti nelle fatture stesse, riducendo sia i costi di gestione di tale processo che gli errori che si possono generare dall’acquisizione manuale dei dati, infine essendo certa la data di emissione e consegna della fattura grazie al sistema SdI, si incrementa la funzionalità e l’efficacia nei rapporti commerciali tra clienti e fornitori.
L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione gratuitamente 3 tipi di programmi per predisporre le fatture elettroniche: • una procedura web, utilizzabile accedendo al portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia • un software scaricabile su PC • un’App per tablet e smartphone, denominata Fatturae, scaricabile dagli store Android o Apple
L’operatore IVA può trasmettere direttamente la fattura elettronica oppure può farla trasmettere, per suo conto, da un soggetto terzo, solitamente un intermediario o un provider che offre servizi specifici proprio di trasmissione e ricezione delle fatture elettroniche.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è a disposizione una guida con tutte le informazioni relative alla fatturazione elettronica e ai servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia stessa.